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Attacca la coda all’asino è un gioco giocato da gruppi di bambini. La prima versione elencata in un catalogo di giochi americani compilato dall’American Game Collectors Association nel 1998, è datata 1899 e attribuita a Kate Hunt.(1)
È comune alle feste di compleanno e ad altri incontri. Una foto di a asino con una coda mancante è attaccato a un muro facilmente raggiungibile dai bambini.(2)
Uno alla volta, ogni bambino lo è bendato e ha consegnato una “coda” di carta con una puntina o una puntina da disegno infilata al suo interno. Il bambino bendato viene quindi fatto girare finché non viene disorientato.(2) Il bambino brancola e cerca di attaccare la coda all’asino. Vince il giocatore che blocca la coda più vicino al bersaglio, la parte posteriore dell’asino.(2) Il gioco, a gruppo attivitàgeneralmente non è competitivo; “vincere” ha solo un’importanza marginale. Spesso è considerato più divertente vedere i bambini inciampare e cercare di mettere la coda nel posto giusto.(3)
Il gioco viene utilizzato anche nella ricerca sullo sviluppo infantile.(4)
Il gioco può essere giocato anche da adolescenti e adulti, soprattutto se l’“asino” viene sostituito con la raffigurazione di qualcosa o qualcun altro. Come a gioco del berealla persona con la peggiore immobilizzazione della coda viene assegnato un bicchierino di un alcol selezionato, da determinare in base alle regole della casa o al perdente in un ambiente amichevole.(3)
Idiomaticamente, il termine può essere usato in modo derisorio per qualsiasi attività assegnata che sia inutile o per la quale una persona è stata portatrice di handicap (bendata)(citazione necessaria).
- ^ http://gamecatalog.org/gc/printed/gc8.pdf Archiviato 2014-06-11 al Macchina del ritorno Il catalogo dei giochi, 8a edizione, ottobre 1998 – Pagina 89
- ^ UN B C Caccia a Finlay; Stephanie Calmenson; Alan Tiegreen (2004). Attacca la coda all’asino. Libri di cronaca. pagine 8–9. ISBN 1-58717-230-5.
- ^ UN B Rodney P. Carlisle: Enciclopedia del gioco nella società odierna, Band 2, SAGE, 2009, P. 483
- ^ Kagan, Girolamo; J.Steven Reznick; Nancy Snidman; Jane Gibbons; Maureen O. Johnson (dicembre 1988). “Derivati infantili dell’inibizione e mancanza di inibizione verso ciò che non è familiare”. Sviluppo del bambino. 59 (6). Pubblicazione di Blackwell: 1580–1589. doi:10.2307/1130672. JSTOR 1130672. PMID 3208569.
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