I Campi Flegrei sono un grande vulcano calderico a ovest di Napoli, in Italia. Fa parte dell’arco vulcanico campano, che comprende il Vesuvio, a circa 9 km (6 miglia) a est di Napoli. I Campi Flegrei sono monitorati dall’Osservatorio Vesuviano. È stato dichiarato parco regionale nel 2003.

L’area della caldera è costituita da 24 crateri ed edifici vulcanici; la maggior parte di essi si trova sotto il Golfo di Napoli. Manifestazioni gassose effusive sono presenti nel cratere della Solfatara, ritenuto nell’antica Roma la dimora di Vulcano, il dio del fuoco. L’area è caratterizzata da fenomeni bradisismici, più evidenti presso il Macellum di Pozzuoli (erroneamente identificato come tempio di Serapide): fasce di fori lasciati da molluschi marini su colonne di marmo mostrano che il livello del sito rispetto al livello del mare è vario. L’attività idrotermale è ancora osservabile a Lucrino, Agnano e nella città di Pozzuoli.
Attualmente l’area dei Campi Flegrei comprende i quartieri napoletani di Agnano e Fuorigrotta, la zona di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, le Isole Flegree (Ischia, Procida e Vivara).
Il cratere della Solfatara è accessibile a piedi e contiene numerose fumarole che emettono vapore e oltre 150 pozze (secondo gli ultimi calcoli) di fango bollente. All’interno della caldera si trovano diversi coni sussidiari e crateri di tufo, uno riempito dal Lago Averno.
Geochimica
Il magma sottostante i Campi Flegrei produce lave di composizione varia ma generalmente ricche di potassio. La trachite è il prodotto eruttivo più comune, in alcuni casi insolitamente ricco di alcali. Sono state prodotte anche trachite e latite fonolitica peralcalina, ed è presente anche un raro trachibasalto.
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