Gabriele D’Annunzio: chi era, poeta, drammaturgo

Generale Gabriele D’Annunzio, Principe di Montenevoso (12 marzo 1863 – 1 marzo 1938), è stato un poeta, drammaturgo, oratore, giornalista, aristocratico e ufficiale del Regio Esercito Italiano durante la prima guerra mondiale.

Gabriele D'Annunzio in 1922
Gabriele D’Annunzio in 1922

Occupò un posto di rilievo nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 e nella sua vita politica dal 1914 al 1924.

Fu spesso chiamato con gli epiteti il ​​Vate (“il Poeta”; l’italiano vate deriva direttamente dal latino vates,

e il suo significato è un poeta con particolare enfasi sulle qualità profetiche, ispiratrici o divinatorie) e il Profeta (“il Profeta”).

D’Annunzio fu associato al movimento decadente nelle sue opere letterarie, che interagirono strettamente con il simbolismo francese e l’estetismo britannico.

Tali opere rappresentavano una svolta contro il naturalismo dei romantici precedenti ed erano allo stesso tempo sensuali e mistiche.

Subì l’influenza di Friedrich Nietzsche, che avrebbe trovato sbocchi nei suoi contributi letterari e successivamente politici.

Le sue relazioni con diverse donne, tra cui Eleonora Duse e Luisa Casati, ricevettero l’attenzione del pubblico.

Nella sua politica, che si è evoluta molte volte, si è associato al socialismo e alle visioni progressiste della sinistra politica,

rispondendo alle politiche illiberali e reazionarie di Luigi Pelloux, così come all’estrema sinistra storica.

Durante la Grande Guerra, l’immagine di D’Annunzio in Italia si trasformò da figura letteraria a eroe di guerra nazionale.

Fu associato alle truppe d’assalto d’élite Arditi dell’esercito italiano e prese parte ad azioni come il volo su Vienna.

Come parte di una reazione nazionalista italiana contro la Conferenza di pace di Parigi del 1919 , istituì la breve reggenza italiana del Carnaro a Fiume con se stesso come Duce.

La Carta del Carnaro fece della musica il principio fondamentale dello Stato, che era di natura corporativa.

Sebbene D’Annunzio in seguito predicò il nazionalismo e non si definì mai fascista, gli è stato attribuito il merito di aver parzialmente inventato il fascismo italiano,

poiché sia ​​le sue idee che la sua estetica influenzarono Benito Mussolini.

Allo stesso tempo, esercitò un’influenza sui socialisti italiani e fu una delle prime fonti d’ispirazione per la prima fase del movimento di resistenza italiano al fascismo.

Biografia 

Primi anni di vita e famiglia

D'Annunzio in 1870, aged 7
D’Annunzio in 1870, aged 7

Birthplace of Gabriele D'Annunzio Museum in Pescara
Birthplace of Gabriele D’Annunzio Museum in Pescara

D’Annunzio nacque nel comune di Pescara , nell’odierna regione italiana dell’Abruzzo , figlio di un ricco proprietario terriero e sindaco della città, Francesco Paolo Rapagnetta D’Annunzio (1838–1893) e di sua moglie Luisa de Benedictis (1839-1917). Suo padre nacque Francesco Paolo Rapagnetta, sesto figlio di Camillo Rapagnetta, calzolaio, e Rita Olimpia Lolli. All’età di 13 anni fu adottato da una sorella di sua madre Rita, Anna Lolli, che si era risposata, dopo la morte del primo marito, un ricco mercante e armatore, Antonio D’Annunzio. Il nonno paterno di D’Annunzio, Camillo Rapagnetta (1795–1866), ne registrò la nascita. La leggenda narra che D’Annunzio fu inizialmente battezzato Gaetano e più tardi bambino con il nome di Gabriele per il suo aspetto angelico; questa storia è puramente fittizia, come si può vedere dal certificato di nascita e dai documenti di battesimo di D’Annunzio, che registrano Gabriele sia come nome di nascita che come nome di battesimo.


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